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mificrozet
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Inserito il - 29 giugno 2007 : 00:17:14  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
29 GIUGNO: SS. PIETRO E PAOLO

Il primato di Roma

Roma festeggia il 29 giugno di ogni anno i Santi Pietro e Paolo, suoi patroni primari. Speciali cerimonie si svolgono in tutte le chiese cittadine, soprattutto in quelle intitolate ai Principi degli Apostoli

Secondo un’antica e consolidata memoria in Via Ostiense, tra gli odierni numeri civici 106 e 108 e a circa trecento metri dalla Basilica di S. Paolo fuori le mura, avvenne l’ultimo fraterno saluto tra Pietro e Paolo, separati, per essere avviati al martirio.

San Pietro venne condotto nell’antico circo neroniano che all’epoca insisteva dove ora è Piazza San Pietro, per essere crocifisso a testa in giù; il suo corpo fu composto dai discepoli e seppellito in una tomba in piena terra in quella zona.

La povertà della sepoltura faceva molto contrasto con le tombe dei pagani, anch’esse presenti in quell’area sepolcrale.

In seguito, sull’umile tomba sorse un’edicola, poi, l’Imperatore Costatino, agli inizi del IV secolo d. C., fece costruire una basilica imponente a cinque navate che, purtroppo andò distrutta nel periodo medievale.

Fu ricostruita più volte fino al Rinascimento dove artisti insigni furono incaricati del progetto sia di ricostruzione: Maderno, sia di ristrutturazione e arricchimento (cupola): Michelangelo, sia di ampliamento (colonnato): Bernini.

La tomba di Pietro è giù a 14 metri sotto l’Altare della Confessione; i vari edifici sacri che si sono susseguiti nei secoli, uno sull’altro, insistono su quella tomba quasi a voler confermare le parole del Cristo:"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa".

Contemporaneamente alla costruzione della Basilica di San Pietro, Costatino fece erigere anche quella di San Paolo che venne distrutta da un pauroso incendio nel 1823; la Basilica esistente oggi è una ricostruzione eseguita quasi subito dopo l’incendio.

Poiché doveva venire eretta esattamente sul sepolcro dell’Apostolo,e siccome questo, secondo le antiche concezioni, non poteva essere traslato, la chiesa dovette essere costruita molto lontana dalla città, ed è per questo che venne chiamata: "San Paolo fuori le mura".

Secondo la tradizione Pietro e Paolo furono entrambi rinchiusi nel Carcere Mamertino, ai piedi del Campidoglio, dove Pietro riuscì a convertire i suoi carcerieri e li battezzò, ma non essendovi acqua in quell’ambiente ipogeo, batté sul terreno e sgorgò una fontanella, che esiste ancora.

San Paolo venne condotto "ad aquas salvias", nell’attuale zona delle Tre Fontane, sulla Via Laurentina, per essere decapitato; essendo un cittadino romano fu portato, dunque, fino al luogo del martirio e la storia ci tramanda che la sua testa avrebbe battuto tre volte al suolo facendo scaturire, ad ogni caduta, una fonte miracolosa; l’episodio assegnò il nome al luogo e alla chiesa sorta in onore dell’Apostolo.

Nel punto dove avvenne l’ultimo saluto, fu , in seguito, eretta una cappella, poi una chiesetta, detta della "Separazione", sopravvisse fino al novecento; oggi, esiste una lapide posata nel corso dell’Anno Santo 1975 che contiene in pochissime parole il ricordo dell’avvenimento:

"Nei pressi di questo sito

una devota cappellina

in onore del Santissimo Crocifisso

demolita agli albori del secolo XX

per l’allargamento della Via Ostiense

segnava il luogo

dove secondo una pia tradizione

i Principi degli Apostoli Pietro e Paolo

vennero separati nell’avvio

al glorioso martirio"

A coronamento di questa lapide un semplice bassorilievo rammenta i due Apostoli nell’atto dell’estremo abbraccio.

Nella ricorrenza del 29 giugno vengono celebrati solenni riti e, in particolare a San Pietro, il Santo Padre imporrà il "Pallio" ad alcuni vescovi simboleggiando così l’unione del supremo Pastore della Chiesa Universale con i più alti capi delle chiese locali.

Il Pallio è una stola di lana bianca riservata, oltre che al Papa stesso, ai patriarchi, ai vescovi e ai metropoliti.

Alla confezione del pallio concorre anche la lana di due agnellini bianchi che il giorno 21 gennaio di ogni anno vengono benedetti nella Chiesa di S. Agnese (la benedizione è attestata dalla metà del secolo XV) e la loro tosatura concorrerà alla confezione dei sacro pallio da donare al Papa.

Un’altra tradizione che si rinnova annualmente per la ricorrenza del 29 giugno è il bacio del piede della grande statua di bronzo di San Pietro situata nella navata centrale dell’omonima basilica.

Per l’occasione la statua sarà vestita con il "piviale" rosso (paramento sacro a forma di mantello).

Sempre come commemorazione della festa dei patroni romani è la processione che si svolge per le strade, all’imbrunire; in corteo sono recate le catene di San Paolo, una reliquia conservata presso la basilica ostiense e che consta di 14 anelli di ferro.

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«Non è perchè le cose sono difficili che noi non osiamo; è perchè non osiamo che esse sono difficili» (Seneca)

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Inserito il - 07 gennaio 2008 : 23:22:31  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
http://www.legiopraetoria.it/Archivio/2008/01_Gennaio_08/513_peto.htm

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Inserito il - 02 ottobre 2008 : 09:36:50  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
In questi giorni a Cartegena (Spagna) si svolgono grandi manifestazioni in costume con le quali ci celebra la Vittoria di Roma su Cartagine, è singolare notare come tra tutte le ex colonie Romane quelle di terra iberica siano quelle rimaste più legate a quella che evidentemente non hanno vissuto come una dominazione ma come una fusione.

Importanti a Cartagena, sono le festività, patrimonio storico di importanza nazionale. La più importante, è senza dubbio, la festa dei Cartaginesi e dei Romani. Si tiene l’ultima settimana di settembre e ricorda il periodo storico della sua fondazione. Si tengono numerosi spettacoli, soprattutto la rievocazione della fondazione di Quart-Hadast, la dichiarazione di guerra ai romani, la fuga di Annibale in Italia ecc. Tutti i giorni, sfilano nelle vie della città, i componenti della legione romana e cartaginese.

Uno degli aspetti più caratteristici della festa, è costituito, dal "recinto festero”, dove ogni legione installa la sua casetta nello stile dell’epoca e si possono degustare le specialità della zona.



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Inserito il - 29 giugno 2009 : 09:46:30  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
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29 GIUGNO: SS. PIETRO E PAOLO

Il primato di Roma

Roma festeggia il 29 giugno di ogni anno i Santi Pietro e Paolo, suoi patroni primari. Speciali cerimonie si svolgono in tutte le chiese cittadine, soprattutto in quelle intitolate ai Principi degli Apostoli

Secondo un’antica e consolidata memoria in Via Ostiense, tra gli odierni numeri civici 106 e 108 e a circa trecento metri dalla Basilica di S. Paolo fuori le mura, avvenne l’ultimo fraterno saluto tra Pietro e Paolo, separati, per essere avviati al martirio.

San Pietro venne condotto nell’antico circo neroniano che all’epoca insisteva dove ora è Piazza San Pietro, per essere crocifisso a testa in giù; il suo corpo fu composto dai discepoli e seppellito in una tomba in piena terra in quella zona.

La povertà della sepoltura faceva molto contrasto con le tombe dei pagani, anch’esse presenti in quell’area sepolcrale.

In seguito, sull’umile tomba sorse un’edicola, poi, l’Imperatore Costatino, agli inizi del IV secolo d. C., fece costruire una basilica imponente a cinque navate che, purtroppo andò distrutta nel periodo medievale.

Fu ricostruita più volte fino al Rinascimento dove artisti insigni furono incaricati del progetto sia di ricostruzione: Maderno, sia di ristrutturazione e arricchimento (cupola): Michelangelo, sia di ampliamento (colonnato): Bernini.

La tomba di Pietro è giù a 14 metri sotto l’Altare della Confessione; i vari edifici sacri che si sono susseguiti nei secoli, uno sull’altro, insistono su quella tomba quasi a voler confermare le parole del Cristo:"Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa".

Contemporaneamente alla costruzione della Basilica di San Pietro, Costatino fece erigere anche quella di San Paolo che venne distrutta da un pauroso incendio nel 1823; la Basilica esistente oggi è una ricostruzione eseguita quasi subito dopo l’incendio.

Poiché doveva venire eretta esattamente sul sepolcro dell’Apostolo,e siccome questo, secondo le antiche concezioni, non poteva essere traslato, la chiesa dovette essere costruita molto lontana dalla città, ed è per questo che venne chiamata: "San Paolo fuori le mura".

Secondo la tradizione Pietro e Paolo furono entrambi rinchiusi nel Carcere Mamertino, ai piedi del Campidoglio, dove Pietro riuscì a convertire i suoi carcerieri e li battezzò, ma non essendovi acqua in quell’ambiente ipogeo, batté sul terreno e sgorgò una fontanella, che esiste ancora.

San Paolo venne condotto "ad aquas salvias", nell’attuale zona delle Tre Fontane, sulla Via Laurentina, per essere decapitato; essendo un cittadino romano fu portato, dunque, fino al luogo del martirio e la storia ci tramanda che la sua testa avrebbe battuto tre volte al suolo facendo scaturire, ad ogni caduta, una fonte miracolosa; l’episodio assegnò il nome al luogo e alla chiesa sorta in onore dell’Apostolo.

Nel punto dove avvenne l’ultimo saluto, fu , in seguito, eretta una cappella, poi una chiesetta, detta della "Separazione", sopravvisse fino al novecento; oggi, esiste una lapide posata nel corso dell’Anno Santo 1975 che contiene in pochissime parole il ricordo dell’avvenimento:

"Nei pressi di questo sito

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in onore del Santissimo Crocifisso

demolita agli albori del secolo XX

per l’allargamento della Via Ostiense

segnava il luogo

dove secondo una pia tradizione

i Principi degli Apostoli Pietro e Paolo

vennero separati nell’avvio

al glorioso martirio"

A coronamento di questa lapide un semplice bassorilievo rammenta i due Apostoli nell’atto dell’estremo abbraccio.

Nella ricorrenza del 29 giugno vengono celebrati solenni riti e, in particolare a San Pietro, il Santo Padre imporrà il "Pallio" ad alcuni vescovi simboleggiando così l’unione del supremo Pastore della Chiesa Universale con i più alti capi delle chiese locali.

Il Pallio è una stola di lana bianca riservata, oltre che al Papa stesso, ai patriarchi, ai vescovi e ai metropoliti.

Alla confezione del pallio concorre anche la lana di due agnellini bianchi che il giorno 21 gennaio di ogni anno vengono benedetti nella Chiesa di S. Agnese (la benedizione è attestata dalla metà del secolo XV) e la loro tosatura concorrerà alla confezione dei sacro pallio da donare al Papa.

Un’altra tradizione che si rinnova annualmente per la ricorrenza del 29 giugno è il bacio del piede della grande statua di bronzo di San Pietro situata nella navata centrale dell’omonima basilica.

Per l’occasione la statua sarà vestita con il "piviale" rosso (paramento sacro a forma di mantello).

Sempre come commemorazione della festa dei patroni romani è la processione che si svolge per le strade, all’imbrunire; in corteo sono recate le catene di San Paolo, una reliquia conservata presso la basilica ostiense e che consta di 14 anelli di ferro.

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Inserito il - 09 settembre 2009 : 11:54:36  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Roma, la città più bella al mondo

Numero 1 secondo il "Sunday Times"

Incoronata dal "Sunday Times Travel": Roma è la più bella città al mondo. Il magazine britannico di ottobre pubblica un articolo che è una vera e propria dichiarazione d'amore per la nostra capitale. A firmare l'entusiastico ed entusiasmante reportage sulla città eterna è Anthony Peregrine, che racconta un luogo ricco di fascino e pieno di proposte scintillanti.

"Quale posto al mondo ha più attrazioni della città eterna?" si chiede il giornalista, e su questa base, riferisce una nota diffusa dal Campidoglio, descrive la sua "folle", veloce avventura per vedere il meglio della città in soli tre giorni. Deciso ad inanellare in questi tre giorni quanti più "greatest hits" (così deFeeneesce i monumenti più famosi) possibili, in una città che ne ha di innumerevoli, il giornalista inizia il suo giro turistico di Roma.

Dice che di bellezze da ammirare Roma ne ha in numero identico alle pensiline di un autobus un'altra qualsiasi grande città. Il tour lo porta in alcuni dei luoghi più celebrati della capitale: da piazza del Popolo alla chiesa di Santa Maria del Popolo con i capolavori del Caravaggio, il Pincio, la galleria Borghese, la scalinata di piazza di Spagna, la fontana di Trevi, il Campidoglio, il Foro Romano, il Colosseo (che descrive curiosamente come un Old Trafford, il mitico stadio del Manchester United, con i canini), piazza Navona, il quartiere Parione, i Musei Vaticani.

Ma già dalla sua prima tappa, la Basilica di San Pietro, il giornalista si dichiara sopraffatto e scioccato dalla maestosità di ciò che vede, tanto che più volte nel corso dei tre giorni si trova a "dare un pizzicotto a un italiano di passaggio" per convincersi che ciò che ha davanti sia realmente vero.

Tante le foto che accompagnano il servizio: luoghi storici come il Foro Romano, piazza di Spagna, Castel Sant'Angelo, piazza Navona. Ma anche icone dell'italianità, la 500 della Fiat, e volti tipici della città, come il pizzicagnolo, la guardia svizzera, il centurione romano.

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Inserito il - 26 gennaio 2010 : 22:35:42  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Questa città non Feeneesce mai di stupire, questa sera mentre riprendevo la macchina parcheggiata dietro casa di Nicola vedo degli occhietti che fanno capolino nell'erba dietro la siepe del Parco che sta tra il Gemelli ed il Vaticano, piena città, schiocco le dita convinto che siano gatti e dall'erba vengono fuori fin sotto la rete tre volpacchiotte belle grasse e pasciute.

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Inserito il - 26 febbraio 2010 : 10:11:14  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
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Ritrovata a Gabii la reggia dei Tarquini

Del VI sec.a.c., forse sepolta con passaggio alla Repubblica

25 febbraio, 20:48

Ritrovata a Gabii la reggia dei Tarquini

di Silvia Lambertucci

ROMA - La grande lastra in terracotta che ornava il tetto, con il fregio del Minotauro simbolo dei Tarquini, è stata ritrovata in frantumi, rotta forse dagli operai che, caduta a Roma la monarchia, ebbero l'ordine di seppellire sotto un cumulo di pietre quella che per decenni era stata casa di re anche nella vicina città di Gabii.

I muri delle stanze, però, sono incredibilmente integri, un particolare quasi senza precedenti per l'epoca. A sorpresa, frutto di un veloce e fortunato scavo, riemerge nell'area archeologica di Gabi, 20 chilometri a sud di Roma, un edificio del VI secolo prima di Cristo. E gli archeologi non hanno dubbi: quella casa era la reggia in città dei Tarquini che già regnavano a Roma. Tre stanze non comunicanti tra loro, con tutta probabilità destinate alle operazioni di culto e affacciate su un grande portico dove insistevano altre parti del fabbricato - che ora si spera di trovare - con le stanze private e di rappresentanti.

I muri raffinati, eretti certamente da maestranze fatte venire da Roma, erano intonacati e dipinti. E sotto il pavimento in pietra, sono riemerse, intatte, otto fosse circolari scavate in corrispondenza dei punti cardinali e usate per i rituali di inaugurazione di quel particolarissimo cantiere. In cinque di queste, i corpi di altrettanti feti o bimbi morti a ridosso della nascita. "Non sacrifici umani", precisano concordi il sovrintendente archeologo Angelo Bottini e il professore di Roma Due, Tor Vergata, Marco Fabbri. Indizio certo, però, che si trattava di una casa molto importante. L'ipotesi è che vi abitasse, dopo aver conquistato la città e fatto strage dei nobili locali, il figlio di Tarquinio il Superbo, Sesto Tarquinio. Ma forse la residenza era della famiglia già nei decenni precedenti. Di certo, spiegano Fabbri e Bottini, c'é che quella casa regale ad un certo punto venne distrutta, forse quando Sesto Tarquinio venne ucciso mentre a Roma veniva cacciato Tarquinio il Superbo. O meglio: venne smontato il tetto monumentale - che doveva essere ornato di statue e ricchi fregi - e gli ambienti vennero seppelliti fino a lasciare solo un tumulo di pietre.

Una damnatio memoriae che si rivela oggi una fortuna. Perché proprio quel seppellimento ha consentito alla reggia di arrivare praticamente intatta fino a noi - spiega Bottini che con questo ritrovamento corona la carriera di soprintendente (andrà in pensione il 5 marzo) - facendo di questo ritrovamento una rarità che non ha praticamente confronti in Italia e che ammanta di grandi aspettative i nuovi possibili ritrovamenti. Sotto l'erba e le pietre di Gabi - 70 ettari demaniali solo in minima parte scavati che la soprintendenza è riuscita con i vincoli a salvare dall'avanzare dell'abusivismo edilizio della periferia romana - riposa intatta la città antica, in pratica una 'piccola Roma' arcaica con le sue strutture che molto potrebbero raccontarci anche di quelle che a Roma, quella vera, non ci sono più, sepolte dalle costruzioni di età imperiale. Ora quindi si guarda al futuro, si spera di trovare il ricchissimo tetto, il portico, altre parti della reggia e della città. Ma servono i fondi: per riportare alla luce la reggia, spiega Bottini, sono stati spesi sino ad oggi 60 mila euro iva compresa, in cassa ce ne sono altrettanti, non di più.

Il sottosegretario ai beni culturali Francesco Giro assicura che si cercherà di trovare nuove risorse: "meglio finanziare una mostra di meno e trovare fondi per l'archeologia", dice. E guardando le distese verdi dell'area con in lontananza gli scempi edilizi di periferie e abusivismo, ribadisce la soddisfazione per i vincoli che il ministero ha voluto imporre all'agro romano. La speranza, conclude Bottini, è che si possa continuare a scavare. E che proprio qui, nello scenario meraviglioso di Gabi, si possa allestire un grande parco archeologico.

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Inserito il - 20 settembre 2010 : 12:04:34  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Google Festeggia i 140 anni della Breccia di Porta Pia, tramite la quale, come scrissero i Padri Fondatori "l'Italia rientrò in Roma" (e non viceversa !), ma c'è un errore, difatti la data di oggi viene deFeeneeta come 140° Anniversario di Roma Capitale, ma nei fatti la Legge che spostò la Capitale da Firenze a Roma fu emanata solamente il 3 Febbraio 1871, oggi è solamente la Breccia di Porta Pia.

Immagine:

23,85 KB

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Inserito il - 13 gennaio 2011 : 21:17:27  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"Come e' evidente dall'ultima lettera inviata da Bernie Ecclestone, non c'e' da parte sua alcuna bocciatura per Roma, ma la decisione di concedere all'Italia un solo Gran Premio, a Monza o a Roma, o a entrambe le citta', ma a stagioni alterne" ha detto Alemanno.


Mi sembra quindi giusto che Monza si levi dai coglioni, d'altra parte l'Eur (dove si disputerebbe il GP) ha un territorio 6 volte più grande di Monza ed una popolazione superiore del 50% e per Feeneere l'Eur è in Italia.


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Inserito il - 14 gennaio 2011 : 10:48:50  Mostra Profilo Invia a STeFaNo968 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Si potrebbe fare il GP d'itaGLia e il GP della Padania !
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Inserito il - 14 gennaio 2011 : 11:31:20  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
STeFaNo968 ha scritto:

Si potrebbe fare il GP d'itaGLia e il GP della Padania !


Giusto, basta dividere il Paese, tutto ciò che è sotto il Rubicone è Italia, il resto è ... boh ...

Io voto a favore, da subito.


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STeFaNo968
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Inserito il - 14 gennaio 2011 : 11:53:12  Mostra Profilo Invia a STeFaNo968 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
caro Marcello... purtroppo non dipende da noi ! Io sare per un Granducato del Monferrato... hehehehe
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Inserito il - 14 gennaio 2011 : 13:49:45  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di mificrozet Invia a mificrozet un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
STeFaNo968 ha scritto:

caro Marcello... purtroppo non dipende da noi ! Io sare per un Granducato del Monferrato... hehehehe


Non dipende da noi ?



Tutto dipende da noi, i nostri nonni hanno fatto il Risorgimento mettendoci il loro sangue, non dipendeva forse da loro ?

Forse noi siamo diventati troppo vigliacchi e troppo comodi e ci nascondiamo dietro un dito e dimentichiamo che il Mondo Moderno, quello che ci piace tanto ed in cui viviamo è nato da un massacro come la Rivoluzione Francese, una sollevazione popolare che ha rivoltato l'Europa dandole un volto nuovo, mendando fendenti e tagliando teste alla meno peggio.

Dipende da noi, sempre, ma se gli italiani sono tanto coglioni da votare questi politici si meritano anche di peggio, ma a me non frega un cappiox perché non sono Italiano, sono Romano, Roma esisteva prima dell'Italia ed esisterà anche dopo, ammesso che l'Italia sia mai esistita veramente.


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Cinzia
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Città: di la' d'Arno


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Inserito il - 14 gennaio 2011 : 14:39:10  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Cinzia Invia a Cinzia un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
STeFaNo968 ha scritto:

caro Marcello... purtroppo non dipende da noi ! Io sare per un Granducato del Monferrato... hehehehe


Io sono per il Granducato di Toscana

aquacort
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STeFaNo968
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Inserito il - 14 gennaio 2011 : 14:39:16  Mostra Profilo Invia a STeFaNo968 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Non dipende SOLO da noi, inteso come noi due... Mi esprimerò meglio le prox volte...

Non sei italiano ? Beh a tanti farebbe comodo non esserlo, ma, purtroppo o per fortuna, lo siamo.
Io sono tra quei COGLIONI che votano quei politici; tu invece sei tra quelli che non votano ? Sentenziare dietro ad un monitor è moooolto facile... troppo facile !

Fumiano tranquilli e speriamo che questa CATASTROFICA italia duri ancor a lungo. Probabilmente non ci rendiamo conto di quelli che stanno VERAMENTE male...

Baci e abbracci

Stefano

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STeFaNo968
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Inserito il - 14 gennaio 2011 : 14:40:46  Mostra Profilo Invia a STeFaNo968 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Cinzia ha scritto:

STeFaNo968 ha scritto:

caro Marcello... purtroppo non dipende da noi ! Io sare per un Granducato del Monferrato... hehehehe


Io sono per il Granducato di Toscana


Grande Cinzia ! Alleiamo i Granducati !!

I miei ossequi...Duchessa

Duca Stefano heheheheh
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