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       Copa
      Federacion 2007 
      Sevilla 
      Andalucia
      Pipa Club 
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      5 - 
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             Con
            molto, molto comodo, la Gara inizia che le quattro son già suonate.
            Prima di dare il via parla ai presenti il Presidente della
            Federazione Spagnola e da due notizie. La prima è che questa è
            l’ultima edizione della Copa Federacion che dal prossimo anno
            cambierà nome e sarà la Copa de España e che la Federazione
            Spagnola appoggerà la candidatura dell’Andalucia Pipa Club quale
            organizzatore del Campionato Europeo per Nazioni del 2012.   | 
         
        
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             Espletate
            queste piccole formalità la Gara ha inizio, tutto sembra procedere
            bene ma, improvvisamente al minuto 31 spengo, vuoto e controllo per
            constatare che devo avere sbagliato qualcosa, il tabacco è tutto lì,
            non è nemmeno bruciato, si è tostato e non ha legato,
            probabilmente ho sminuzzato troppo oppure era troppo umido e non ho
            considerato questo aspetto, comunque sia è la mia peggiore
            prestazione in assoluto in una Gara Ufficiale e la cosa mi da
            particolarmente fastidio, soprattutto quando verifico che se avessi
            fatto la solita ora e dieci che è abbondantemente alla mia portata
            il CAP sarebbe arrivato Terzo invece che Sesto.  
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             Comunque
            sono cose che capitano, l’importante è avere imparato un’altra
            cosa ed avere fatto un errore nuovo, in questo modo posso
            correggerlo. In classifica sono 43esimo, ma questo non mi impedisce
            di portare a casa come premio una Tomatina Due Hoja di Rafa Martin
            che mi lascia molto soddisfatto. Esaurita
            anche questa pratica di comune accordo con Enzo decidiamo di
            soprassedere all’ennesima cena con gli spagnoli e di levare le
            tende, rapido giro di saluti. Prima di lasciare la Sala passo anche
            da Asthon per salutarlo e poi via, a piedi ovviamente, fino in
            albergo.    | 
         
        
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             Qui
            accade una cosa poco simpatica. La mattina uscendo l’omino mi aveva
            avvertito che per non meglio specificate esigenze mi avrebbero
            cambiato stanza e quindi mi chiese di portare giù il bagaglio, la
            mia camera alla sera non sarebbe più stata la 125 ma la 123.
            Perfetto. Tornato in albergo chiedo dunque la camera 123 ma quando
            la apro scopro che sul letto ci sono tipici indumenti femminili,
            richiudo e torno giù. Spiego alla signorina la questione la quale
            mi guarda e ride, riprovo in inglese, la signorina non parla una
            parola di inglese e chiama un ragazzo di colore alto due metri al
            quale rispiego la situazione.  | 
          
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             Senza
            dire nulla va a guardare sul computer e poi mi da la chiave della
            stanza 348, all’ultimo piano, ma quando arrivo qui mi rendo conto
            che la stanza è in un angolo dell’albergo, è molto più piccola
            della precedente ed invece di avere il balcone ha una finestrella
            con inferriate e da sul tetto del palazzo accanto, inoltre la mia
            valigia non c’è. Scendo e dopo 5 minuti di ricerche la trovano
            nello sgabuzzino. Risalgo, mi sistemo rapidamente e riscendo per
            andare a cena. 
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      Marcello
      Salvi  | 
   
 
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