Benito Mussolini abitò a Villa Torlonia dal 1925 al 1943 mediante un invito di Giovanni Torlonia junior che la affittò alla cifra simbolica di una lira. Mussolini con la sua famiglia si trasferì al Casino Nobile, invece il principe si trasferì alla Casina delle Civette. Mussolini e la sua famiglia occuparono tutti i piani dell'edificio mantenendo per gran parte l'arredamento originale: Mussolini dormiva nella stanza del principe sita al primo piano, mentre la moglie Rachele Guidi nella stanza opposta a questa, invece i figli di Mussolini ed il personale dimoravano al terzo piano.

Lo studio di Mussolini era attiguo alla camera da letto mentre i salottini al piano terra venivano usati da tutta la famiglia per le attività di studio e per ricevere gli ospiti anche se raramente veniva ospitata gente di fama dato che, come affermava Romano Mussolini, il duce desiderava una certa riservatezza ed intimità entro la propria abitazione. La sala da ballo, oltre a qualche ricevimento, degno di nota di quello di Mahatma Gandhi del 1930, fu utilizzata anche per delle proiezioni cinematografiche private. Le cucine erano site nel seminterrato che furono ammodernate da donna Rachele, mentre il lavatoio e gli altri servizi erano posti nel sottotetto.

Gli unici interventi nel palazzo voluti da Mussolini furono la realizzazione di due bagni, uno per lui ed uno per la moglie, e la costruzione di due bunker. I due bagni sono siti entro la struttura in muratura sulla veranda, anch'essa voluta da Mussolini, che metteva in comunicazione le due stanze da letto di Mussolini e di Rachele. Sia questa muratura, sia i due bagni, col recente restauro sono stati demoliti, questo per recuperare la struttura originaria della facciata meridionale e per ridonare la luce alla sala da ballo che, col relativo finestrone centinato di Giuseppe Valadier era stato completamente coperto dai due bagni.

Quando scoppiò la guerra, la residenza nella Villa fu a rischio. Così si decise di cercare rifugio nelle cantine che furono munite all'uopo di porte di acciaio, di filtro antigas e di tutti i comfort, ma ben presto Mussolini si rese conto che la cantina e il palazzo erano troppo distanti, così decise di far costruire uno dei bunker in uno dei locali del seminterrato, che ebbe 120 centimetri di spessore dei muri di cemento armato, ma l'aumento delle incursioni aeree fece decidere a Mussolini la costruzione di un altro bunker a 6,50 metri sotto terra, per accedere al quale bisognava scendere una ripida scalinata sul lato orientale del seminterrato. 

Il bunker era di forma cilindrica, per contrastare meglio le sollecitazioni estreme che gli avrebbero causato le bombe, costruito in cemento armato con muratura spessa circa quattro metri, attualmente visibile in parte. Il bunker era composto da più bracci disposti a croce con due uscite di sicurezza; attraverso la prima, mediante una scala a pioli, ci si immetteva in una sala ipogea e attraverso l'altra si usciva lungo il muro laterale sul lato della tribuna con fontana. Tuttavia il secondo bunker non fu mai terminato perché Mussolini fu costretto a fuggire dalla villa per via dell'ascesa al potere del governo Badoglio.

 Ad ogni modo il bunker venne utilizzato dagli altri abitanti della villa e del quartiere circostante durante l'occupazione tedesca. Col restauro il bunker è stato dipinto, illuminato e reso percorribile tramite una pedana lignea. Il Casino Nobile non fu l'unico palazzo abitato da Mussolini. Alla morte di Giovanni Junior, infatti, Mussolini chiese agli eredi di poter utilizzare il Villino Medievale come alloggio per il figlio Vittorio e lo rese più confortevole. D'altronde il Villino Medievale fu affittato in precedenza dall'istituto L.U.C.E. che aveva allestito nella Limonaia un cinematografo. 

Nella sala cinematografica vennero proiettati i cinegiornali ed i film tre volte a settimana con spettatori Mussolini, la sua famiglia e gli abitanti della villa. La Limonaia fu usata anche per la Befana fascista alla presenza di Rachele Mussolini e altre feste e cerimonie pubbliche e private. Inoltre, Mussolini chiese ai Torlonia di usare anche il Casino dei Principi per la vedova del proprio figlio Bruno deceduto in un incidente aereo. Anche in questo palazzo furono adottate alcune modifiche. Davanti al Casino Nobile fu costituita una zona di gioco per i figli di Mussolini. Il Campo dei Tornei fu trasformato in campo da tennis ed ove era un laghetto fu fatto costruire da Mussolini un galoppatoio.

Donna Rachele, in tutta Italia fece adibire alcuni appezzamenti di terreno ad "Orti di guerra" per far rimediare le famiglie italiane alle ristrettezze economiche dovute alla guerra e creare prodotti destinati all'autosufficienza. Nel periodo della guerra Rachele Mussolini fece piantare a Villa Torlonia delle patate, l'insalata, delle viti e del granoturco. Inoltre, presso le Scuderie Vecchie fece installare un pollaio, un porcile ed una stalla per conigli. 

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