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                 A
                20 chilometri da La Louvière si trova Marcinelle, sobborgo di
                Charleroi, sito del Bois du Cazier, la più famigerata delle
                miniere della storia, quella che ha segnato il confine tra la
                fine dell'era industriale di modello vittoriano e l'inizio
                dell'era industriale moderna, qui l'8 Agosto 1956 un incidente
                uccise 262 minatori sui 274 presenti quella mattina, non è il
                più grave disastro minerario della storia, né quello che ha
                visto il maggior numero di vittime italiane ma è quello che ha
                colpito maggiormente la collettività sia per la vicinanza
                geografica sia per la reazione che ha suscitato negli stessi
                begli e nelle autorità belghe, non a caso oggi il Belgio è uno
                dei luoghi dove gli italiani sono considerati pari tra pari.  | 
             
            
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                 Il 6 dicembre 1907 nella miniera di Monongah
                si verificò il più grave disastro minerario della storia americana. L'incidente rappresenta anche la più grave sciagura mineraria italiana. Morì circa un terzo dei tremila abitanti di
                Monongah, la cifra finale "stimata" è di 956 vittime,
                500 dei quali italiani, ma all'epoca la scarsità dei mezzi di
                informazione e la diversa sensibilità collettiva fece passare
                questa tragedia sotto totale silenzio, tanto che ancora oggi
                quasi nessuno in Italia ne conosce il nome esattamente come
                avviene per il disastro di Dawson, datato 22 Ottobre 1913 quando un'esplosione disintegrò la miniera,
                restarono uccisi 263 minatori, gli italiani erano la maggioranza: 146.
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                 La
                mattina dell'8 Agosto 1956, a causa di un errore umano, un
                carrello tirato su dall'ascensore al momento sbagliato, tranciò
                contemporaneamente i cavi elettrici e la condotta che
                trasportava olio ad alta pressione causando un'esplosione ed un
                incendio che in pochissimi minuti riempì di fumo tutte le
                gallerie, il fuoco, che non si estese, tagliò tuttavia ogni via
                di accesso sia in uscita che in entrata intrappolando i minatori
                a Quota 1035, solamente il  22 agosto, alle 3 di notte, dopo la risalita, uno di coloro che da due settimane tentavano il salvataggio dichiarò in italiano: «tutti cadaveri». Persero la vita 262 uomini, di cui 136 italiani e 95 belgi. Solo 13 minatori sopravvissero. 
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                 La
                differenza tra questa sciagura e tutte quelle che l'avevano
                precedute fu che questa segnò il passo per un totale
                ammodernamento delle tecniche di estrazione in Europa, al punto
                che i morti in miniera nel Vecchio Continente, dal 1956 ad oggi
                neppure si avvicinano in totale alle vittime di Marcinelle,
                anche in Belgio la sciagura segnò un punto di svolta, la presa
                di coscienza collettiva portò all'introduzione di leggi che
                favorirono l'integrazione degli italiani in quel paese ed oggi
                non esiste praticamente luogo del Belgio del Nord ed Orientale
                dove l'italiano non sia lingua corrente e praticata. 
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                  Arriviamo
                di fronte ai cancelli del Bois du Cazier la Domenica mattina
                intorno alle 09.45, l'apertura è alle 10.00 e pazientemente
                aspettiamo per avere accesso ad un luogo dove probabilmente
                nessuno di noi avrebbe mai pensato di fare visita nella propria
                vita perché come il Vajont
                sono luoghi che sembrano esistere solamente nel mito, lontani
                nel tempo e nello spazio. <-------
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      Marcello
      Salvi 
       
      
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