Girare intorno all'enorme plastico è affascinante ma man mano che il giro prosegue comprendo che tutto questo non è poi così divertente, l'immensità della realizzazione fa perdere gran parte dell'aspetto ludico e sebbene il modellismo sia spinti agli estremi a tratti ho l'impressione che si sconfini nell'iperrealtà, cioè in quello strano fenomeno che porta alla riproduzione di una realtà più reale del reale, ideale. Forse è difficile da spiegare ma alle volte il modellista si fa prendere la mano e nella sua voglia di essere fedele alla realtà non si rende conto che ne realizza una alternativa, ideale appunto, ma che non trova riscontri nella realtà vera.

Ne sia esempio lo sforzo fatto per nascondere i cavi che collegano i binari alla rete elettrica quando in qualsiasi stazione è possibile vedere questi cavi imbullonati ai binari, dunque perché nascondere in una riproduzione ciò che nella realtà è evidente ?

Il plastico risulta a tratti cacofonico, l'affollamento di binari e la loro disposizione assolutamente irreale, i lunghi convogli sono bellissimi da vedere ma nella grandezza della realizzazione quasi si perdono e spesso è frustrante vedere un convoglio merci di 50 colorati carri apparire da una galleria, passare un viadotto e sparire in un'altra galleria pochi secondi dopo.

Dopo 30 anni di fermodellismo in parte attivo in parte contemplativo comincio a realizzare che quello che viene definito "effetto giocattolo" nei piccoli plastici casalinghi è probabilmente la miglior definizione possibile, difatti non bisogna mai dimenticarsi che qualsiasi hobby deve essere prima di tutto divertimento e passione, quando diventa ossessione bisogna chiedersi se sia ancora utile.

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