Fumare la Pipa

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Fab’s Weblog

E’ sempre con un certo pudore che parlo della mia abitudine di fumare la Pipa: prima di tutto, non voglio incitare nessuno al vizio; secondariamente, non voglio proiettare l’immagine di “vecchio saggio riflessivo”, come vuole lo stereotipo. E’ innegabile: nei film e nei romanzi, la Pipa è accessorio preferito da anziani, filosofi, pensatori e vecchi barbogi. Ho iniziato a fumare ai tempi dell’Università: ho cominciato per curiosità ma, a differenza della maggior parte dei neofiti, non ho smesso dopo poche settimane. Questa qui in primo piano nella foto è stata la mia prima Pipa, una Savinelli curva piuttosto economica ma onorevole.

Dato che tutti i “testi sacri” consigliavano di iniziare con due Pipe, ne comprai subito un’altra, dritta, corta e massiccia: la persi durante una gita in montagna dopo poche settimane, quando non era ancora del tutto rodata. Ci sono Pipe di ogni forma e dimensione, realizzate in vari tipi di materiale: quelle più diffuse oggi sono in radica, il ciocco preso dalla parte inferiore del fusto dell’Erica Arborea. Nella foto della pagina precedente, in secondo piano, vedete una classica Billiard (dritta): è la forma più apprezzata, specialmente dai principanti, perché è facile da fumare e da pulire. 

Io prediligo le semicurve, di medie dimensioni e capacità. Nelle prossime due foto, potete vedere una Ser Jacopo liscia e una Savinelli Giubileo d’Oro sabbiata. La sabbiatura è un tipo particolare di lavorazione che, erodendo le parti più morbide del ciocco, crea delle venature rugose e rende la Pipa più leggera favorendo inoltre la dispersione del calore. Il fumo più fresco è più gradevole al palato ed evita lo sgradevole effetto della “lingua di bue” (ossia l’irritazione della stessa a causa della temperatura eccessiva del fumo). 

La Ser Jacopo invece è liscia e fiammata, cioè il legno presenta delle venature perpendicolari al fornello: caratteristica esteticamente apprezzabile e indice di buona qualità del ciocco. Quando si pensa alla Pipa, viene quasi naturale evocareil profilo aquilino e ascetico di Sherlock Holmes con l’immancabile Curva stretta fra le labbra. Nelle prossime foto, due modelli classicamente “sherlockiani". La prima è una Peterson a Sassofono, molto simile a quelle che compaiono nei vecchi film con Basil Rathbone.  

La seconda è una Calabash, con il corpo ricavato da una scorza di zucca e il fornello in Schiuma. Quest’ultima, detta anche Schiuma di Mare, è un minerale noto anche come sepiolite: per il suo peso contenuto e la capacità di raffreddare il fumo, questo materiale è particolarmente amato dagli esperti. Le Pipe in Schiuma sono belle da vedere quanto fragili (se cadono, di solito è inutile chinarsi per raccoglierle…).

 la loro particolare porosità fa sì che dopo appena qualche decennio di utilizzo, assumano una colorazione ambrata che contrasta con il loro bianco naturale. Alcune di queste Pipe sono scolpite in modo da rappresentare vari soggetti, tradizionalmente teste di uomini barbuti, oppure artigli che reggono un uovo in cui è ricavato il fornello, o ancora teschi di sapore barocco. Io ho alcune Pipe di Schiuma, che fumo rigorosamente solo in casa e con la massima precauzione. Questa è l’ultima arrivata.

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by Marcello Salvi 2006

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