|
Il rito, il piacere della fumata del sigaro inizia
con taglio della sua estremità chiusa da un cappuccio di tabacco:
la testa. Bisogna usare molta attenzione nel taglio del sigaro, che
dovrà essere netto e senza sbavature, in quanto dovrà dare
uniformità alla combustione, ma soprattutto non dovrà rovinare la
Capa sfilacciandola. Nei paesi caraibici il sigaro viene tagliato
con i denti incisivi o con l'unghia, ma questa tecnica è usata
soprattutto per via della condizione climatica che rende i sigari più
morbidi e quindi meno fragili. Il sigaro dovrà essere
tagliato, all'estremità chiusa, eliminando circa 3mm di testa, in
modo tale da poter intravedere le foglie del ripieno.
I principali strumenti per il taglio del sigaro sono: ghigliottina,
forbice da sigaro, doppia lama e taglio triangolare. La
ghigliottina, costruita con una lama di forma trapezoidale, da un
lato liscia e dall'altra smussata. Quest'attrezzo, se ben affilato,
è l’ideale in quanto produce un taglio netto senza danneggiare la
capa. La punta di questa lama, studiata per creare il minimo
attrito, ha un asse centrale, e penetra a fondo nel corpo del
sigaro, gradatamente, ottenendo così un taglio netto. Il lato
smussato elimina lo scarto. |
Le forbici da sigaro hanno le lame arrotate in modo che in ciascuna
di esse si formi un semicerchio ed unendosi avvolgono la testa del
sigaro praticandole un'incisione circolare. Le forbici andrebbero
utilizzate per un calibro non troppo grande (non superiore ad un
lonsdales), in quanto le lame tendono a schiacciare la testa, a
causa della maggior superficie di contatto e quindi del maggior
attrito, provocano una lacerazione alla capa.
Per quanto riguarda il taglio con la doppia lama, questo
si produce dall'incontro tra due lame aventi un asse centrale. Le
lame di questi tagliasigari possono essere di forma trapezoidale,
come la ghigliottina, o arrotate in forma circolare, come nelle
forbici. |
|
|
Tra questi due tipi a doppia lama, è
preferibile quello con lame di forma trapezoidale, in quanto,
praticando minore attrito evita la spiacevole pressione sulla testa
del sigaro.
Lo strumento taglio triangolare era molto usato in passato
soprattutto in Inghilterra, dove abitualmente era incastonato su
denti di leone e corna d'animali abbattuti durante le battute di
caccia; si compone di una lama riangolare che si abbassa, su
pressione del pollice, sulla testa del sigaro, praticando un taglio
cuneiforme. La fumata di questo sigaro sarà più amara di quella di
un sigaro tagliato con una ghigliottina in quanto, l'incisione
causata da questa lama, non praticando un taglio netto ma, creando
solo una grossa fessura al centro della testa, impedisce al fumo di
uscire in modo uniforme.
|
Un accenno va alla fustella, che è un piccolo tubetto molto
affilato in punta, di vario diametro, con il quale si incide la
testa del sigaro creando un foro perfetto, che dovrà essere quasi
pari al diametro totale del sigaro: un foro troppo piccolo
causerebbe il suo surriscaldamento e di conseguenza un fumo troppo
caldo, con forti note amare, che inutilmente tenta di fuoriuscire.
Il foro creato con la fustella, evita sicuramente la sfilacciatura
della capa e lascia la testa del sigaro tonda, ma, è altrettanto
sicuro che non è stata pensata per un piramideo.
Qualunque sia l’attrezzo utilizzato, per tagliare la testa al
sigaro, è necessario assicurarsi che le lame siano ben affilate per
evitare lo sfilacciamento irrecuperabile della capa, con la
conseguenza di gettare il sigaro o farsi una non piacevole e
rilassante fumata.
|
|
|
|