Il dopo pranzo di Cagli è come al solito un po’ sonnolento, sia per la polentata che induce alla pennica sia perché ormai quel che s’aveva da fare s’è fatto e molti già sbaraccano, se ne approfitta per socializzare e per intavolare discorsi vecchi e nuovi, alla fine si attende un po’ di tutti di chiudere bottega e si aspetta che giunga l’ora buona per smobilitare. 

La nostra arriva un po’ dopo le sei quando Zak comincia a smontare ed anche noi riponiamo tutto nelle apposite valige, ci carichiamo la mercanzia e ci avviamo alle macchine appena fuori la cittadina, il percorso è breve ma porta via tempo perché lungo la strada si incontrano questo e quello e ci si attarda in saluti ed appuntamenti.  

Alla fine si parte, con un po’ di stanchezza ed un po’ di tristezza per la festa finita, si procede con calma, molta calma sulla Flaminia, poi sulle stradine che la collegano alla E45 e dopo circa un’ora ci si ferma ad una Stazione di Servizio per un Caffè, si riparte e poco dopo Gian Maria lampeggia e svicola per la sua strada mentre noi si prosegue fino a Viterbo.

Si divide di nuovo il carico e mentre Zak e Paolo tornarno verso Roma Angelo ed io riprendiamo la via di Roccalvecce per ripartire freschi e riposati il Lunedì. La serata si conclude con una piattata esagerata di pasta al tonno alla quale alla fine faranno festa i gatti del giardino, una dormita epocale ora ci sta bene.

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