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       Valencia 
      17 Gennaio 2007 
      Rafa Martin - 1 
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           A
          Ciampino ho sempre parcheggiato dentro l'aeroporto, negli spazi
          lasciati liberi tra i rovi quando era possibile e anche quando anche
          questi spazi sono stati cementificati e trasformati in parcheggio a
          pagamento perché Ciampino alla fine è un Aeroporto Militare prestato
          ai voli civili e dentro è pieno di polizia e telecamere, però in
          questa grigia mattina del 17 Gennaio, per qualche motivo inconscio
          invece di fare tutta la rotatoria e superare il posto di blocco dei
          Carabinieri ho svoltato a destra per Via di Fioranello, fatto
          inversione e parcheggiato a bordo strada in mezzo al fango
          dell'umidità notturna, proprio dietro una macchina con targa del
          Corpo Diplomatico completamente bruciata. Una premonizione ?
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           Sono
          arrivato prestissimo, manca un'ora all'appuntamento con Gian Maria,
          prima mi riscaldo un pò all'interno del nuovo Terminal Partenze
          dell'Aeroporto, poi decido di uscire a farmi una fumatina, mentre
          carico la pipa sulle scale del Terminal incrocio lo sguardo con un
          anziano Signore che sta, anche lui accendendo la pipa, si avvicina e
          comincia a parlarmi in un inglese ciancicato, tra uno sbuffo e l'altro
          capisco che è Svedese, che era venuto a Roma da ragazzo per
          divertirsi e non aveva visto nulla della città e invece adesso ha
          potuto visitarla per bene, mi diceva che la cittadina svedese da cui
          veniva era più piccola dell'Aeroporto di Ciampino.
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           Alle
          8.15, puntuale, arriva Gian Maria, facciamo il check-in e ci rechiamo
          all'area imbarchi, tra una chiacchiera e l'altra ci ritroviamo
          sull'aereo quasi senza accorgercene, il volo non è pieno, anzi, meno
          della metà dei posti sono occupati, così io posso sedermi al
          finestrino e dare libero sfogo al mio hobby delle foto aeree e lui
          può sedersi al corridoio e dormire. L'aereo parte con una decina di
          minuti di ritardo, vira appena lasciata la pista ed in un paio di
          minuti è già sul Mare Nostrum con la prua verso Alghero, da lì
          punterà sulle Baleari e poi su Valencia, dove l'arrivo è previsto in
          circa un'ora e quaranta minuti
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           La
          prima volta che salii su un aereo Ryanair fu proprio la prima volta
          che andai a Valencia circa due anni fa, all'epoca rimasi molto
          divertito da tutto l'insieme, difatti per chi non lo sapesse sui voli
          Ryanair accade di tutto. Sugli aerei di questa compagnia non vengono
          assegnati i posti al check-in, ma ognuno si siede dove vuole, quindi
          si assiste a delle vere e proprie corse al posto, gente che scende dal
          bus e corre bagagli in spalla per salire per prima, durante il volo
          poi l'equipaggio cerca di vendere di tutto, dalle cibarie, ai profumi,
          ai pupazzetti, ai gratta e vinci, a biglietti per l'autobus da usare
          una volta arrivati sul posto, un vero e proprio bazar volante, a volte
          anche con le trombette direttamente dagli altoparlanti.
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           Il
          volo, tranquillissimo, è puntuale ed alle 11.15 circa appaiono sotto
          di noi decine di navi in attesa del permesso di attraccare al porto di
          Valencia, che dopo 5 minuti ci passa sotto le ali, pochi minuti e
          siamo a terra. La fermata del bus 150 si trova proprio davanti al
          Terminal Partenze, l'autobus passa quasi subito. Ci si presenta un
          problema: per andare da Martin dovremmo arrivare al Capolinea, alla
          Stazione degli autobus, e lì prendere l'89 per andare da Martin, ma
          questo ci porterebbe via sicuramente almeno un'ora e venti ed abbiamo
          il dubbio di arrivare dopo l'orario di chiusura mattutina. 
          Fortunatamente
          siamo organizzati ! 
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           Mi
          viene in mente la conformazione urbanistica di Valencia, il bus 150,
          so per certo per esperienza personale, deve passare vicino alla
          fermata della Metro Guimerà, ma per farlo deve obbligatoriamente
          avvicinarsi molto alla zona dove si trova Martin, quindi tiro fuori
          dallo zaino la mappa di Valencia con percorsi degli autobus ed
          entrambi ci mettiamo a guardare le targhe delle strade finché non
          riusciamo ad individuare le strade in cui passa il bus, andiamo ad
          occhio e decidiamo di scendere all'ultima fermata del Parco de l'Ouest,
          su una strada che è parallela al Tres Forques dove si trova Rafa.
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           Mossa
          azzecatissima perché una volta scesi dall'autobus in 5 minuti a piedi
          arriviamo a destinazione, in soli 20 minuti dall'Aeroporto contro
          l'ora e venti prevista. Rafa ci accoglie subito con grande gioia e
          rimane stupito ogni volta che mi vede dal fatto che noi Pretoriani
          troviamo tanto semplice prendere un aereo per andare da lui, io ero
          già passato, anche Funambolo era passato ed ora pure Yazoo è della
          partita. Le chiacchiere sono poche, Gian Maria è interessato a vedere
          il laboratorio e Rafa non si tira certo indietro, chi lo conosce un
          minimo sa perfettamente quanto lo diverta trascinarti nel suo antro
          tra torni, pantografi e strani aggeggi autocostruiti. 
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           Immediatamente
          Rafa si mette al lavoro, ci mostra come si è costruito un rusticatore 
          e come lo usa, come spazzola le pipe dopo la rusticatura e come si
          fanno i bocchini partendo dalla barra. Prende quindi una barra rossa e
          inizia la lavorazione che in 5 minuti porta ad un bocchino perfetto,
          un passaggio al tornio, poi un trapano con una piccola mola per fare
          il dente, poi il disco per spianare, la raspa per dare forma e tutta
          una serie di passaggi a spazzola per lucidare e rendere vetroso quello
          che era un semplice pezzo di plastica opaca. Il tempo passa
          rapidamente e quando è l'ora di chiusura Gian Maria ed io ci
          accomodiamo nel ristorantino accanto in attesa che Rafa vada a
          prendere il figlio a scuola. 
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      Marcello Salvi
       
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