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            On the Streets of Rome
            
             
            Siamo
            rimasti in quattro, Yazoo, Linjenier, Piero e Mificrozet, la
            macchina da recuperare in Via Sicilia, risaliamo lungo Via Veneto
            fino all’Hotel Excelsior e poi nei vicoli fino alla meta,
            sistemati alla meglio nella povera Tippetemobile che si piega sotto
            il peso partiamo verso la prima metà Linjenier’s House ! Restiamo
            un po’ perplessi nel constatare che percorrere i 100 metri di Via
            Veneto fino a Porta Pinciana ci porta via dieci minuti buoni, è
            passata l’una del mattino da un pezzo, ma il traffico è quello
            delle sei del pomeriggio. Finalmente guadagniamo Via Salaria ma, se
            possibile, la cosa peggiora, la percorriamo da Via Chiana a Viale
            Somalia in colonna e quando finalmente sbuchiamo su Via della Conca
            d’Oro sono quasi le due; per la miseria … mezzora per fare meno
            di quattro chilometri nella notte romana ! 
            Furtivamente
            saliamo a casa di Paolo, il primo impatto è con la faccia
            sonnolenta e scocciata di Enea, il persiano di casa che ci guarda
            infastidito, guadagnata la cucina ci apprestiamo a quattro
            chiacchere ed un caffè. Paolo approfitta della situazione per regalare
            a Yazoo due bustine assaggio di Borkum Riff provenienti da Madrid,
            diamo una sbirciata ai lavori in corso di Paolo ed alla sua
            collezione di scatole di tabacco, purtroppo tutte vuote, tranne un
            fondo di Balkan in latta anni ’70 da lui incredibilmente trovato
            intatto ad un mercatino sotto casa. 
            Lasciamo
            Paolo ed in tre superstiti ci appropinquiamo a riportare Yazoo alla
            sua macchina che è rimasta su Viale Marconi, proprio davanti il
            negozio dei Vannicelli, la cosa è meno semplice del previsto perché
            fino alle 6 del mattino la tangenziale è chiusa e fino alle 3 è
            chiuso anche il centro, quindi capire come attraversare la città
            senza usare ne la Tangenziale ne il Centro è un giochino di
            prestigio abbastanza complesso. Alla fine decido di prenderla larga,
            faccio  Via Nomentana,
            Porta Pia, i tunnel di Viale della Croce Rossa, il sottovia della
            Stazione Termini e quando arriviamo a Piazza della Repubblica ci
            fermiamo a bordo pista per qualche minuto in attesa che scocchino le
            3 e si possa passare sotto l’infame varco munito di infami
            telecamere. 
            La
            discesa lungo Via Nazionale, tra buche e Sanpietrini malmessi è da
            rally, fino a Via dei Serpenti, poi Via Cavour, Via dei Fori
            Imperiali e adesso è praticamente tutta dritta fino a Viale Marconi
            dove incappiamo nell'ennesimo ingorgo. Alle 3 e 15 minuti anche
            Yazoo molla la compagnia, recupera la sua macchina e cerca di
            tornare a casa, della quale ha dimenticato le chiavi, scassinarla o
            buttare giù dal letto la moglie ? Mah … 
            Piero
            ed io tiriamo dritti verso l’EUR, fino al Raccordo e poi rapidi
            verso Ciampino dove arriviamo esattamente alle 03.37.04 secondi,
            come recita la stampigliatura sul biglietto del parcheggio.
            L’Aeroporto è chiuso e non fosse per una Lancia che ci supera
            mentre ci dirigiamo a piedi verso il Terminal Partenze saremmo stati
            primi a presentarci davanti all’ingresso. Non sapendo cosa fare,
            visto che il Terminal apre alle 4.30, giriamo un po’ intorno e
            capitiamo nel Terminal Arrivi, che invece è aperto, nella Sala ci
            sono una trentina si persone che dormono avvolte nei sacchi a pelo
            ed un ragazzo seduto per terra che smanetta su un portatile,
            torniamo sulle scalinate dell’Area Partenze dove nel frattempo di
            sono radunate un po’ di persone con valigie, alcune dalle
            dimensioni improbabili, e quando alle 4.30 il Terminal apre ci
            salutiamo, lui va dentro, al caldo, ed io a riprendere la macchina
            nel parcheggio prima che scada l’ora consentita. 
            Esco
            dalla sbarra automatica e mi fermo due minuti abusivamente nel
            parcheggio dei Vigili del Fuoco, tiro fuori la Foundation
            Ottagonale, la carica a Balkan Mixture, accendo e parto. Il Raccordo
            a quest’ora è quasi vivibile, procedo poco sotto i 100 orari,
            qualcuno ogni tanto mi supera a velocità più che doppia, io vado
            tranquillo, un millimetro di finestrino aperto per smaltire il fumo
            della pipa, il cappello del Paris Saint-Germain in testa per evitare
            la cervicale, la serata sembra finita in bellezza, sembra … 
            Esco
            dal Raccordo all’altezza della Bufalotta, faccio i tunnel e sbuco
            davanti all’IKEA di Porta di Roma, dirigo verso Vigne Nuove ed
            arrivo alla rotatoria “provvisoria” che unisce i due tratti di
            strada che attraversano i vari cantieri della zona, faccio questa
            strada almeno due volte la settimana, la conosco perfettamente,
            imbocco la rotatoria alla solita velocità di 50 orari, ma qualcosa
            non funziona, la Tippetemobile mi fa capire che questa volta a
            quella velocità la curva non la fa, le ruote sono girate verso
            sinistra la macchina va dritta stridendo, in fondo alla rotatoria
            c’è la palizzata del cantiere che si avvicina … mollo di botto
            l’accelleratore, accentuo la sterzata e dò una toccatina al freno
            a mano, il peso del motore fa da perno e la macchina si intraversa
            in un mezzo testa coda appena accennato, mi trovo fermo in mezzo
            alla rotatoria con la vettura perpendicolare alla strada, meno male
            che non passa nessuno ! Scendo per capire cosa è successo e scopro
            che l’asfalto è ricoperto da una specie di poltiglia grigiastra,
            invisibile nella luce notturna, fatta di fango sporco, umidità
            della notte ed un qualche tipo di sostanza oleosa che riflette la
            scarsa luce artificiale, sicuramente perduta da qualche camion del
            cantiere, la cosa è confermata dal fatto che una volta ripartito
            sul breve tratto rettilineo che unisce la rotatoria a Via delle
            Vigne nuove mi sembra di andar sul ghiaccio, con la macchina che già
            a 20 orari tende a slittare lateralmente. Fortunatamente si tratta di
            100 metri o poco più. 
            Alle
            4 e 50 parcheggio tra gli alberi del Condominio e finalmente vado a
            dormire.
            
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