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           L’avventura
          inizia alle ore 20.00 del 28 Aprile 2006 quando il Cagli Express fa la
          sua ultima fermata per caricare Anghelos ed il sottoscritto, ingombri
          di bagagli e vettovaglie, e poi via lungo l’autostrada fino ad
          Attigliano e poi ancora su per le stradine strette e contorte che si
          inerpicano per le colline fino a raggiungere Roccalvecce, immersa nel
          verde del Lazio, qui tosto si scaricano i bagagli si
          montano i tavoli ed il barbecue, si prepara la brace con corteccia
          di cipresso e man mano che escono dalla capiente ghiacciaia si
          giustiziano sul fuoco salsicce, spiedini e costine di maiale, il tutto
          annaffiato con dell’olio, infilato nel pane e bagnato con beveraggi
          vari, i fumi del barbecue si confondono con quelli del Latakia fin
          oltre l’ora delle Streghe, quando i viandanti occupano le postazioni
          e parte la visione del mitico L’Erba di Grace. Son tre tocchi dopo
          la mezzanotte quando i letti vengono finalmente utilizzati. La sveglia
          suona alle 06.30, rapida colazione, zaini in macchina e via ! Si
          scende giu’ verso la diga di Alviano, poi quella di Corbara, si
          costeggia il bacino artificiale, lungo e sinuoso fino alle porte di
          Todi e poi su a Nord verso Perugia, Umbertide, Gubbio ed infine verso
          Cagli dove si arriva che da poco son passate le nove. Per le vie e le
          piazze si incontrano pipatori sparsi, a tratti un po’ persi, in una
          uggiosa mattinata cagliese, ci si guarda intorno alla ricerca del
          luogo deputato al Convegno e ci si inerpica su per le consunte scale
          fino alla sala designata che si trova vuota, alla spicciolata arriva
          qualcuno, ma sempre troppo pochi, alla fine siamo una quarantina.
          Pochi gli interventi, alcuni illuminati, come quello di Cristiano che
          rilancia l’idea della Federazione ed aggiungo io non contrapposta al
          Pipa Club Italia ma in accordo con il Pipa Club Italia, alcuni
          particolarmente virati sull’aspetto economico della questione, come
          quello di Alberiko, incentrato sulla possibilita’ di ottenere
          benefit dai produttori, intelligente come quello di Lupopipatore con
          la sua idea dei gruppi di acquisto, alcuni geniali, come quello di
          Massimo Musico’ che propone la creazione di una rivista telematica
          gestita direttamente dai club e da distribuire dietro abbonamento
          tramite internet, alcuni singolari come quello di Loewe che sale sul
          palco con il manico di un piccone e parlando di “braccio armato” e
          “piano d’azione” chiama alla concordia promettendo bastonate a
          tutti. Si stila un documento, una sorta di impegno formale che tutti
          (o quasi) firmiamo,  sul retro di un foglio di divieto di fumo che
          Cristiano aveva recuperato chissa’ dove ed io avevo conservato nella
          tasca della giacca senza sapere a cosa sarebbe servito. Sciolto il
          convegno si parte in liberta’ verso le mete del pranzo che ognuno si
          organizza dove vuole; noi si capita in un simpatico locale dove con 5
          euro a testa ci strafoghiamo di pizza rossa, bianca, farcita al
          prosciutto, alla mortadella, al tonno e carciofini e finalmente si
          parte alla caccia dell’albergo per qualche minuto, ma solamente
          qualche, di ristoro perche’ il tempo incalza, una rapida doccia e
          poi via, piu’ veloci della luce, la mostra apre e ed arriviamo al
          Chiostro che gia’ alcuni tavoli sono pronti. Pero’ un po’ la
          stanchezza della notte semibianca, della cavalcata tra le colline
          umbre all’alba, lo stress del convegno, il fatto che ancora pochi
          pipemaker sono presenti l’esperienza e’ limitata e si punta
          decisamente alla cena. 
           
          
           
          Giunti
          al ristorante  acchiappiamo un tavolo in posizione dominante e messa,
          come si conviene, a capotavola la Vilma Armellini, ci si accomoda, e
          dunque Batave, Zak, Linjenier, Anghelos, Tzi, Ismaele, Mificrozet,
          Lupopipatore, con frequenti e significative puntate di Bruto tra una
          portata e l’altra, si passa una serata in grande allegria anche
          perche’ accanto al nostro tavolo c’e’ quello dei Toscani,
          Cristiano, Karibil, Enzo con Signora, Samael e gli scambi sono
          frequenti, le bottiglie vanno via una dietro l’altra, si festeggia
          il Compleanno di Xavier Vasquez de Prada, Presidente del CAP Madrid e
          simpaticissima persona che il giorno dopo mi consegnera’ la mia
          tessera del CAP Madrid e la Pipa dell’Anno del loro Club fatta da
          Musico’. Anche questa volta e’ passata da un pezzo l’ora delle
          streghe quando il Cagli Express, al quale per l’occasione si e‘
          aggiunta la Vilma Armellini, lascia il luogo del baccanale per
          riguadagnare l’albergo dove le nostre stanche membra hanno potuto
          avere meritato, seppur breve, riposo. 
           
          
           
          Domenica
          mattina. Ore 08.30, dopo due notti in quasi bianco le facce non sono
          delle migliori, una robusta colazione con cappuccino, crostata di
          nutella, crostata di mele, crostata di prugne, crostata di albicocche
          torna utile a dare qualche energia e via di nuovo di corsa verso il
          laboratorio di Bruto, epico il viaggio sotto la pioggia battente su
          per stradine sterrate che non sono mai giuste, ma il luogo al fine ci
          appare nella sua interezza, calendari compresi ! Qui il nostro
          Linjenier con il permesso del Maestro ravana nel cestone degli scarti
          dove recupera numero 5 teste gia’ sbozzate, due con la vera gia’
          innestata, con piccoli difetti, pero’ recuperabili, numero 1 pipa
          finita con bocchino, grezza, scartata per un difetto che ai nostri
          profani occhi non appare comprensibile, numero un abbozzo gia’
          squadrato e forato per una canadese da 20 centimetri. Il nostro
          pipemaker in erba sembra essere stato colpito sulla testa con una
          mazza ferrata ed ha visioni mistiche di pipe con l’aureola. E alla
          fine via di corsa, Bruto al seguito verso il chiostro dove questa
          volta tutti stanno esponendo, Musico’, Armellini, Foresti, Becker,
          Baldi ed altre decine, che non posso ricordar tutti tanti erano. Si fa
          il giro dei tavoli, ci si ferma estasiati, a 
          volte perplessi, e quando si e’ finito si ricomincia. Si fa
          la foto di Gruppo. Manca poco a mezzogiorno quando una notizia
          serpeggia tra le arcate: “La pipa di PES e’ qui !”, Pino sotto
          un gazebo con uno scatolone, letteralmente, spaccia le PESsime pipe,
          qual meraviglia appare ai nostri occhi, la visione di quella scatola
          e’ estasi allo stato puro, i Congiurati si dividono il malloppo e
          sembrano bambini sotto l’albero di Natale. 
           
          
           
          Ora
          di pranzo infine, la fila scoraggia i piu’, ma noi grazie ai nostri
          potenti mezzi ed ad un infiltrato la aggiriamo e tra piattate di
          salame, lardo, coppa, polenta e Pinot Nero ci allontaniamo
          furtivamente verso un tavolo libero nel centro del Chiostro dove far
          sparire nei nostri stomaci il maltolto. Ma neanche l’ora di finire
          che scatta l’ora della Gara ed allora tutti in fila lungo il paese
          alla Ricerca della Sala Perduta che infine troviamo in un viottolo
          della Piazza Principale, qui arriviamo in tempo per il discorso del
          Presidente del Pipa Club Italia e del Sindaco, prontamente redarguito 
          dal cane di Pino con potenti abbaiate, segue distribuzione del
          materiale e poi Fuoco alle Polveri ! La Gara e’ serrata,
          serratissima, ma con diversi Campioni del Mondo ed Europei in gioco la
          questione si prospetta subito senza storia, alla fine vincera’
          Cosmo, gia’ vincitore a Padova con 2 ore 34 minuti e spiccioli, ed
          oltre al premio bisognerebbe dargli anche una medaglia per essere
          riuscito a fumare quella roba cosi’ a lungo ! Comunque alla fine Edu
          si e’ portato a casa in premio un bella Calabashina Liscia ed io un
          bel pigino in Bamboo di Dal Fiume. Da notare che iscrivendosi alla
          Gara, oltre ad avere diritto alla Pipa Santambrogio da Gara ci hanno
          pure regalato una Stanwell De Luxe. 
           
          
           
          Finita
          la Gara i Pessimi Elementi riprendono la via di casa, e dopo avere
          attraversato le Marche, l’Umbria e parte del Lazio ecco di nuovo
          Roccalvecce, ognuno tira fuori dagli zaini le proprie conquiste,  si
          espone il bottino e lo si fotografa per i posteri, poi … fave,
          pecorino, pane, vino, spaghettata aglio e oglio (un chilo in 4 !), ed
          alla  fine una notte di vero riposo nell’inquietante silenzio della
          campagna ed alle 9.30 va verso Roma, lungo un’autostrada che fila
          liscia fin dentro Roma dove il 1 Maggio e’ appena iniziato ed ancora
          tutto da godere !
           Le
          foto !
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